di Claudio Bertolotti
"Afghanistan: Sguardi e analisi" è un blog d'informazione indipendente sull'evoluzione della guerra e dei conflitti in Afghanistan e sulle ripercussioni di questi sulle dinamiche politiche e sociali locali e internazionali. L'analisi avviene attraverso il monitoraggio costante degli eventi e delle comunicazioni delle parti in conflitto attraverso il web.
Afghanistan Sguardi e Analisi
"Afghanistan: Sguardi e analisi" è un progetto aperto finalizzato a comprendere e discutere le ragioni - e le possibili soluzioni - dei conflitti afghani.
mercoledì 31 ottobre 2012
CeMiSS - Quarterly Summer 2012 - Tactical mistakes and strategic consequences: the example of the afghan local police
The undefined problem of the Afghan Local Police
martedì 30 ottobre 2012
Diario Afghano - Gli eventi di ottobre
a cura di Claudio Bertolotti
Ø In occasione della 67ª Assemblea Generale delle
Nazioni Unite, il Presidente afghano Hamid Karzai ha posto all’attenzione
dell’ONU la necessità di cancellare dalle liste dei terroristi i leader taliban
al fine di consentire un sereno processo di riconciliazione. Inoltre, Karzai ha
riconosciuto il ruolo cruciale del Pakistan nel processo di riconciliazione ma
ha aggiunto che i recenti incidenti registrati al confine tra i due paesi (bombardamenti
dell’artiglieria pakistana) potrebbero minare i risultati ottenuti per il
raggiungimento della pace.
Ø
Il generale dei marines, Joseph F. Dunford, è stato nominato dal presidente
degli Stati Uniti prossimo comandante delle truppe Usa e della NATO in
Afghanistan. Il generale Dunford sostituirà il generale John
R. Allen che andrà a dirigere il Comando Supremo Alleato in Europa. Dunford,
che vanta una lunga esperienza di guerra in Iraq, è alla sua prima missione in
Afghanistan.
Ø
Gli Emirati Arabi Uniti (UAE) hanno stanziato una
cifra pari a 100 milioni di dollari per la costruzione di un centro di scambio
mercantile presso la città afghana di Torkham, principale crocevia commerciale collocato nella
provincia di Nangarhar, al confine tra Afghanistan e Pakistan.
Ø
2 ottobre – Il disimpegno della NATO in Afghanistan
potrebbe essere accelerato. La decisione potrebbe essere conseguenza dell’aumento
degli attacchi denominati «green on blue» in grado di influire
significativamente sul morale delle truppe straniere. Lo ha dichiarato il
Segretario generale dell’Alleanza Atlantica Anders Fogh Rasmussen.
Ø
3 ottobre – La maggior parte dei lavoratori cinesi
impiegati presso il bacino minerario di Aynak (provincia di Logar) avrebbe
lasciato l’area a causa delle condizioni di sicurezza instabili. Attacchi con razzi e aumento di atti ostili
avrebbero indotto i lavoratori e gli investitori cinesi a rivalutare la
convenienza dell’attività estrattiva; questa interruzione dovrebbe indurre il
governo afghano a migliorare il sistema di difesa dell’area. Il progetto Aynak rappresenta il principale
investimento del settore ed è considerato essenziale per la stabilità economica
del Paese.
Ø
4 ottobre – Il presidente afghano, Hamid Karzai, ha accusato gli Stati Uniti di «doppiogiochismo» combattendo una guerra
contro l’insurrezione armata afghana ma non contro gli sponsor pakistani e, al
tempo stesso, di rifiutare un aiuto all’Afghanistan in termini di
equipaggiamenti militari necessari per combattere i nemici che attraversano le
sue frontiere. Karzai ha minacciato di
rivolgersi a Cina, India e Russia per l’acquisizione degli armamenti
ritenuti necessari. Infine, ha accusato
i media occidentali di influenzare l’opinione pubblica afghana diffondendo
“false notizie” e allarmismi sull’eventualità di una guerra civile e di un
collasso economico all’indomani del ritiro delle forze della NATO.
Ø
6 ottobre –
L’ufficio di presidenza di Karzai ha annunciato l’avvio della privatizzazione
della New Kabul Bank (NKB).
Ø
10 ottobre – Il capo del dipartimento del servizio
penitenziario afghano, Amir Mohammad Jamshidi, ha dichiarato che vi è il reale
rischio di perdere la capacità di controllo all’interno delle strutture
carcerarie a causa
dell’inadeguatezza delle infrastrutture e della mancanza di personale; Jamshidi
ha poi aggiunto che i taliban detenuti sarebbero in grado di pianificare e
organizzare attacchi suicidi e altre azioni militari grazie alla connivenza
delle guardie carcerarie. Corruzione e traffico di sostanze stupefacenti
all’interno delle carceri afghane sarebbero fattori endemici. Particolare preoccupazione desterebbe la
struttura carceraria di Bagram, la cui responsabilità è stata recentemente
ceduta dagli Stati Uniti alle istituzioni afghane.
Ø
16 ottobre – A causa del mancato
impegno da parte del governo afghano in merito allo sviluppo di un National
Priority Programme (NPP), così come stabilito in occasione della conferenza di
Tokyo dello scorso luglio – in particolare gli ambiti relativi a buona
governance, corruzione e diritti umani –, l’Unione
europea ha annullato il proprio contributo di 26 milioni di euro destinati allo
sviluppo del settore giuridico afghano.
Ø
Problemi per l’industria dello zafferano nella
provincia di Herat. Oltre alla
riduzione del prezzo, i produttori protestano a causa della politica adottata
dai commercianti iraniani che apporrebbero nuove etichette sui prodotti afghani,
rivendendoli così a prezzi maggiorati come prodotti iraniani. L’area a maggior
produzione di zafferano della provincia di Herat è quella di Pashtun Zarghun,
dove l’economi locale si basa al 60% sulla produzione dello zafferano.
Ø Una fonte taliban avrebbe confermato la disponibilità da parte del principale
movimento insurrezionale di una nuova qualità di esplosivo in grado di
provocare maggiori danni. A conferma di questa dichiarazione sarebbero i risultati ottenuti durante
l’attacco complesso contro la base statunitense di Khost (Fob Salerno). Notizia in un secondo momento smentita dai taliban.
Ø 21 ottobre – La Chinese National Petroleum Corp (CNPC), società cinese di estrazioni
petrolifere, ha avviato l’attività estrattiva dal bacino di Amu Darya, nel
nord dell’Afghanistan. Il governo afghano ha firmato un accordo che consentirà
alla compagnia cinese di estrarre petrolio per un periodo di 25 anni nelle
province settentrionali di Faryab e Sar-e-Pul. Si calcola che verranno estratti
circa 1.950 barili di greggio al giorno.
Ø
20 ottobre – Il presidente Hamid Karzai ha comunicato che non sarà ammessa
l’immunità per i militari stranieri a partire dal 2014. Karzai ha discusso la
questione con il Segretario Generale della NATO Anders Fogh Rasmussen.
venerdì 26 ottobre 2012
Afghanistan: 52° caduto militare italiano. in "Tutta la città ne parla" - Radio 3 Rai
TUTTA LA CITTÀ NE PARLA del 26/10/2012
Afghanistan: 52° caduto militare italiano.
Afghanistan: 52° caduto militare italiano.
in "Tutta la città ne parla" - Radio 3 Rai
Intervengono Alberto Negri, Mauro Del Vecchio, Claudio Bertolotti, Staffan de Mistura, Emanuele Giordana e Maurizio Salvi.
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venerdì 19 ottobre 2012
CEMISS - Teatro Afghano - Effetti strategici, mediatici e psicologici della triplice offensiva insurrezionale afghana
di Claudio Bertolotti
Tattico, operativo e strategico sono i livelli su cui si muovono i gruppi insurrezionali afghani.
Ma non solo; anche l’amplificazione mediatica e le ripercussioni sul piano psicologico che influiscono sugli sviluppi della lunga guerra afghana sono tenute in forte considerazione dai vertici del principale movimento di opposizione, i taliban, che adottano sul campo di battaglia tecniche e procedure tattiche dalle significative e razionali ripercussioni sul piano strategico: «improvised explosive device», «green on blue» e «attacchi suicidi»... (vai all'articolo)
venerdì 5 ottobre 2012
Oltre 400 talebani pronti ad attaccare il Nuristan
di Claudio Bertolotti
Fonti locali
affermano che oltre 400 elementi appartenenti ai gruppi di opposizione armata
afghana, e riconducibili al principale movimento insurrezionale dei taliban,
sarebbero pronti a sferrare un attacco contro le forze di sicurezza afghane
schierate nel distretto di Kamdish, provincia del Nuristan.
Il governatore
della stessa provincia, Ghullamullah Nuristani, ha confermato la notizia
accusando l’Inter Service Intelligence pakistano di sostenere i gruppi di
opposizione operativi in quell’area.
Questo fatto,
che non sorprende alla luce degli sviluppi che hanno caratterizzato il
conflitto afghano negli ultimi due anni, in estrema sintesi ci dice due cose.
La prima è che i
gruppi di opposizione, taliban in primis,
dimostrano ogni giorno di più di avere una solida capacità operativa a cui si
unisce la ferrea volontà di combattere quella che, nella sostanza, è
innegabilmente una guerra di liberazione nazionale alla quale prende parte,
direttamente o indirettamente, una significativa porzione della popolazione
civile (prevalentemente quella rurale e periferica).
La seconda è che
il target principale dell’insurrezione, i mujaheddin
della nuova generazione, non è più (o non lo è prioritariamente) il nemico
venuto da lontano, l’invasore occidentale (leggasi americano), bensì il «collaborazionista»
il «burattino», rappresentato sul terreno dalle sue forze di sicurezza
(esercito e polizia), operativamente in grandi difficoltà e che,
verosimilmente, si troverà a combattere in prima linea a partire dall’anno
prossimo e, progressivamente, con le spalle sempre meno coperte dalle forze
statunitensi e della Nato che, incapaci di vincere sul campo la cronica guerra
asimmetrica, sono ormai decise a lasciare formalmente l’Afghanistan agli
afghani attraverso il processo di «transizione irreversibile».
Prospettiva
certamente non rosea per un esercito nazionale che a fatica, e nonostante gli
sforzi è riuscito a raggiungere un
livello di operatività inferiore al 20%.
Quello che sarà?
Con molta probabilità un’evoluzione della trentennale guerra civile afghana.
WARning. Rivista semestrale di studi internazionali
Cari amici,
come coordinatore del blog Afghanistan Sguardi e Analisi voglio segnalarvi la pubblicazione di una rivista unica nel suo genere (certamente lo è in Italia). Una scommessa di chi ci ha creduto e che si è impegnato per portare a termine questo riuscitissimo progetto. Si tratta di WARning, la rivista semestrale di studi internazionali, ma non solo...
“WARning. Rivista semestrale di studi internazionali” intende promuovere
la crescita di una nuova e più accentuata sensibilità per le tematiche
internazionalistiche, moltiplicando le occasioni di riflessione e di
confronto sui fenomeni che, superando i confini dello stato, formano la
trama di quell’immenso campo problematico che è la vita internazionale.
Le aree d’interesse della rivista spaziano dalla teoria delle relazioni
internazionali alla geopolitica, dai Global Studies agli studi europei,
dall’analisi della politica estera all’International Political Economy,
dalle ricerche sulla pace agli studi strategici e di sicurezza.
Tuttavia, come si evince fin dalla scelta della testata, una speciale
attenzione viene dedicata al tema della guerra, nelle sue molteplici
declinazioni.
La rivista si articola (flessibilmente) in cinque sezioni:
- la prima (Focus) contiene più saggi riconducibili a uno stesso tema, di ampio respiro e identificato da un titolo generale;
- la seconda (Saggi e ricerche) ospita contributi su vari argomenti, che possono approfondire tematiche consolidate, riproporne di trascurate, o suggerirne di nuove, fornendo magari lo spunto per successive tematizzazioni;
- la terza (Interventi e dibattiti) accoglie interventi brevi e dibattiti a più voci su fatti e problemi dell’attualità politica internazionale;
- la quarta (Sconfinamenti), diversa dalle precedenti per stile e contenuti, tratta di cinema, arte, letteratura, viaggi e altro ancora, ovviamente sempre in rapporto al tema principale della rivista: la guerra;
- infine, chiude ogni fascicolo un’ampia sezione dedicata alle recensioni.
Della
riuscita di questa impresa editoriale, che ha il sapore di un’autentica
scommessa culturale, siano giudici i lettori, alla cui benevolenza ci
appelliamo affinché sostengano la rivista, abbonandosi e contribuendo
alla sua diffusione.
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