di Claudio Bertolotti
Fonti locali
affermano che oltre 400 elementi appartenenti ai gruppi di opposizione armata
afghana, e riconducibili al principale movimento insurrezionale dei taliban,
sarebbero pronti a sferrare un attacco contro le forze di sicurezza afghane
schierate nel distretto di Kamdish, provincia del Nuristan.
Il governatore
della stessa provincia, Ghullamullah Nuristani, ha confermato la notizia
accusando l’Inter Service Intelligence pakistano di sostenere i gruppi di
opposizione operativi in quell’area.
Questo fatto,
che non sorprende alla luce degli sviluppi che hanno caratterizzato il
conflitto afghano negli ultimi due anni, in estrema sintesi ci dice due cose.
La prima è che i
gruppi di opposizione, taliban in primis,
dimostrano ogni giorno di più di avere una solida capacità operativa a cui si
unisce la ferrea volontà di combattere quella che, nella sostanza, è
innegabilmente una guerra di liberazione nazionale alla quale prende parte,
direttamente o indirettamente, una significativa porzione della popolazione
civile (prevalentemente quella rurale e periferica).
La seconda è che
il target principale dell’insurrezione, i mujaheddin
della nuova generazione, non è più (o non lo è prioritariamente) il nemico
venuto da lontano, l’invasore occidentale (leggasi americano), bensì il «collaborazionista»
il «burattino», rappresentato sul terreno dalle sue forze di sicurezza
(esercito e polizia), operativamente in grandi difficoltà e che,
verosimilmente, si troverà a combattere in prima linea a partire dall’anno
prossimo e, progressivamente, con le spalle sempre meno coperte dalle forze
statunitensi e della Nato che, incapaci di vincere sul campo la cronica guerra
asimmetrica, sono ormai decise a lasciare formalmente l’Afghanistan agli
afghani attraverso il processo di «transizione irreversibile».
Prospettiva
certamente non rosea per un esercito nazionale che a fatica, e nonostante gli
sforzi è riuscito a raggiungere un
livello di operatività inferiore al 20%.
Quello che sarà?
Con molta probabilità un’evoluzione della trentennale guerra civile afghana.
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