Afghanistan Sguardi e Analisi

Afghanistan Sguardi e Analisi

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Afghanistan: Sguardi e analisi" è un progetto aperto finalizzato a comprendere e discutere le ragioni - e le possibili soluzioni - dei conflitti afghani.

giovedì 28 febbraio 2013

CeMiSS - Prospettive 2013, Teatro Afghano

Sono lieto di annunciare l'uscita dell'ultimo prodotto di analisi del CeMiSS, frutto dell'impegno e del lavoro dei ricercatori del Centro Militare di Studi Strategici. Nel volume, disponibile gratuitamente online, sono presenti le analisi riferite alle seguenti aree di osservazione: Regione Adriatico-Danubiana-Balcanica, Medio Oriente,Teatro Afghano, Comunità degli Stati Indipendenti - Europa Orientale, Cina, India, Estremo Oriente/Pacifico, Africa, America Latina, Relazioni transatlantiche, Iniziative di Difesa Europee, ONU – Organizzazioni Internazionali, Settore Energetico, Organizzazioni Internazionali e Cooperazione Centro Asiatica.
di Claudio Bertolotti
 

A fronte di un potenziale quadro di ‘nuova guerra civile’, conseguente al processo di sfaldamento dello stato e delle forze di sicurezza afghane (ANSF) – con conseguente vantaggio per i gruppi di opposizione armata (GOA) –, gli eventi registrati nel 2012 in Afghanistan suggeriscono uno scenario per il biennio 2013-2014, contrassegnato da: aumento dello stato di conflitto a livello locale; instabilità politico-sociale e impreparazione delle ANSF – in parte compensata dal sostegno della NATO – che manterranno il paese in una condizione di precario ‘stallo dinamico’ nel breve periodo; aumento della pressione militare dei GOA che seguirà il disimpegno della NATO con significative ripercussioni sul livello operativo.

Il biennio 2013-2014 sarà contrassegnato dalla fase esecutiva dell’accordo strategico tra Stati Uniti e Afghanistan che porterà a una nuova formula di presenza militare statunitense sul suolo afghano basata sulla concessione a medio-lungo termine di importanti basi.
Stati Uniti e NATO, rinunciando a una reale stabilizzazione, procederanno con il passaggio di responsabilità (transizione) attraverso un’intensa assistenza alle ANSF, al momento incapaci di garantire un efficace e concreto controllo del territorio.

I taliban – imbattuti sul piano formale e sostanziale – sono militarmente capaci, ma impossibilitati a contrastare le truppe straniere e le ANSF sul campo di battaglia. Perciò tenderanno a limitare significativamente le potenzialità delle ANSF (e dunque l’efficacia della ‘transizione’) attraverso il processo di annullamento della fiducia tra istruttori/consiglieri Nato e reclute. L’effetto del processo sono gli attacchi green on blue (soldati afghani che attaccano i propri istruttori stranieri) che hanno contribuito ad un’ulteriore accelerazione del disimpegno afghano... (vai alla pubblicazione completa)

Hanno contribuito alla pubblicazione Claudia Astarita, Stefano Felician Beccari, Claudio Bertolotti, Valerio Bosco, Lorena Di Placido, Andrea Grazioso, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia, Angelantonio Rosato, Valter Conte.


domenica 17 febbraio 2013

AAN - Afghanistan's Paramilitary Policing in Context

Poco meno di tre anni fa pubblicavo un articolo sul pericolo potenziale rappresentato dalle forze di sicurezza locali (Afghan Local Police), anticipandone i rischi e l'errore strategico nel delegare a gruppi privati e locali compiti e responsabilità dell'esercito nazionale.
Oggi vi segnalo l'interessante pubblicazione dell'AAN (Afghanistan Analyst Network) Afghanistan's  Paramilitary Policing in Context. The Risks of Expediency. In essa gli autori Antonio Giustozzi e Mohammad Isaqzadeh descrivono l'origine e gli sviluppi del fenomeno "paramilitare" in Afghanistan, esplorandone gli obiettivi, i risultati e il potenziale ruolo nel processo di transizione e nella futura stabilità afghana.