a cura di Claudio Bertolotti
Ø In occasione della 67ª Assemblea Generale delle
Nazioni Unite, il Presidente afghano Hamid Karzai ha posto all’attenzione
dell’ONU la necessità di cancellare dalle liste dei terroristi i leader taliban
al fine di consentire un sereno processo di riconciliazione. Inoltre, Karzai ha
riconosciuto il ruolo cruciale del Pakistan nel processo di riconciliazione ma
ha aggiunto che i recenti incidenti registrati al confine tra i due paesi (bombardamenti
dell’artiglieria pakistana) potrebbero minare i risultati ottenuti per il
raggiungimento della pace.
Ø
Il generale dei marines, Joseph F. Dunford, è stato nominato dal presidente
degli Stati Uniti prossimo comandante delle truppe Usa e della NATO in
Afghanistan. Il generale Dunford sostituirà il generale John
R. Allen che andrà a dirigere il Comando Supremo Alleato in Europa. Dunford,
che vanta una lunga esperienza di guerra in Iraq, è alla sua prima missione in
Afghanistan.
Ø
Gli Emirati Arabi Uniti (UAE) hanno stanziato una
cifra pari a 100 milioni di dollari per la costruzione di un centro di scambio
mercantile presso la città afghana di Torkham, principale crocevia commerciale collocato nella
provincia di Nangarhar, al confine tra Afghanistan e Pakistan.
Ø
2 ottobre – Il disimpegno della NATO in Afghanistan
potrebbe essere accelerato. La decisione potrebbe essere conseguenza dell’aumento
degli attacchi denominati «green on blue» in grado di influire
significativamente sul morale delle truppe straniere. Lo ha dichiarato il
Segretario generale dell’Alleanza Atlantica Anders Fogh Rasmussen.
Ø
3 ottobre – La maggior parte dei lavoratori cinesi
impiegati presso il bacino minerario di Aynak (provincia di Logar) avrebbe
lasciato l’area a causa delle condizioni di sicurezza instabili. Attacchi con razzi e aumento di atti ostili
avrebbero indotto i lavoratori e gli investitori cinesi a rivalutare la
convenienza dell’attività estrattiva; questa interruzione dovrebbe indurre il
governo afghano a migliorare il sistema di difesa dell’area. Il progetto Aynak rappresenta il principale
investimento del settore ed è considerato essenziale per la stabilità economica
del Paese.
Ø
4 ottobre – Il presidente afghano, Hamid Karzai, ha accusato gli Stati Uniti di «doppiogiochismo» combattendo una guerra
contro l’insurrezione armata afghana ma non contro gli sponsor pakistani e, al
tempo stesso, di rifiutare un aiuto all’Afghanistan in termini di
equipaggiamenti militari necessari per combattere i nemici che attraversano le
sue frontiere. Karzai ha minacciato di
rivolgersi a Cina, India e Russia per l’acquisizione degli armamenti
ritenuti necessari. Infine, ha accusato
i media occidentali di influenzare l’opinione pubblica afghana diffondendo
“false notizie” e allarmismi sull’eventualità di una guerra civile e di un
collasso economico all’indomani del ritiro delle forze della NATO.
Ø
6 ottobre –
L’ufficio di presidenza di Karzai ha annunciato l’avvio della privatizzazione
della New Kabul Bank (NKB).
Ø
10 ottobre – Il capo del dipartimento del servizio
penitenziario afghano, Amir Mohammad Jamshidi, ha dichiarato che vi è il reale
rischio di perdere la capacità di controllo all’interno delle strutture
carcerarie a causa
dell’inadeguatezza delle infrastrutture e della mancanza di personale; Jamshidi
ha poi aggiunto che i taliban detenuti sarebbero in grado di pianificare e
organizzare attacchi suicidi e altre azioni militari grazie alla connivenza
delle guardie carcerarie. Corruzione e traffico di sostanze stupefacenti
all’interno delle carceri afghane sarebbero fattori endemici. Particolare preoccupazione desterebbe la
struttura carceraria di Bagram, la cui responsabilità è stata recentemente
ceduta dagli Stati Uniti alle istituzioni afghane.
Ø
16 ottobre – A causa del mancato
impegno da parte del governo afghano in merito allo sviluppo di un National
Priority Programme (NPP), così come stabilito in occasione della conferenza di
Tokyo dello scorso luglio – in particolare gli ambiti relativi a buona
governance, corruzione e diritti umani –, l’Unione
europea ha annullato il proprio contributo di 26 milioni di euro destinati allo
sviluppo del settore giuridico afghano.
Ø
Problemi per l’industria dello zafferano nella
provincia di Herat. Oltre alla
riduzione del prezzo, i produttori protestano a causa della politica adottata
dai commercianti iraniani che apporrebbero nuove etichette sui prodotti afghani,
rivendendoli così a prezzi maggiorati come prodotti iraniani. L’area a maggior
produzione di zafferano della provincia di Herat è quella di Pashtun Zarghun,
dove l’economi locale si basa al 60% sulla produzione dello zafferano.
Ø Una fonte taliban avrebbe confermato la disponibilità da parte del principale
movimento insurrezionale di una nuova qualità di esplosivo in grado di
provocare maggiori danni. A conferma di questa dichiarazione sarebbero i risultati ottenuti durante
l’attacco complesso contro la base statunitense di Khost (Fob Salerno). Notizia in un secondo momento smentita dai taliban.
Ø 21 ottobre – La Chinese National Petroleum Corp (CNPC), società cinese di estrazioni
petrolifere, ha avviato l’attività estrattiva dal bacino di Amu Darya, nel
nord dell’Afghanistan. Il governo afghano ha firmato un accordo che consentirà
alla compagnia cinese di estrarre petrolio per un periodo di 25 anni nelle
province settentrionali di Faryab e Sar-e-Pul. Si calcola che verranno estratti
circa 1.950 barili di greggio al giorno.
Ø
20 ottobre – Il presidente Hamid Karzai ha comunicato che non sarà ammessa
l’immunità per i militari stranieri a partire dal 2014. Karzai ha discusso la
questione con il Segretario Generale della NATO Anders Fogh Rasmussen.
Nessun commento:
Posta un commento