CeMiSS n.5/2013
Osservatorio Strategico
Rubrica "Sotto la Lente", pp. 79-82
Uno sguardo all’incerto processo negoziale afghano
L’empasse dei colloqui negoziali afghani, conseguente alle modalità di apertura dell’ufficio “politico” dei taliban a Doha (Qatar), ha indotto molti analisti a chiedersi se non si sia trattato di un processo deliberatamente sabotato, piuttosto che di mala gestione dei rapporti formali e informali tra le parti. In un attimo l’opinione pubblica globale è passata da un tiepido ottimismo a un freddo disorientamento; i taliban e il loro Emirato islamico, dal canto loro, hanno ottenuto un’“imprevista”, quanto conveniente, attenzione mediatica internazionale (alla cerimonia di apertura dell’ufficio i rappresentanti taliban sono stati sotto i riflettori mediatici, il taglio di nastri e l’appello lanciato dai taliban alla Comunità internazionale per cooperare sono stati ripresi da importanti emittenti televisive): in estrema sintesi, si può parlare di «successo mediatico e di immagine» per i taliban, di risultato soddisfacente per il governo afghano - mai troppo appassionato all’opzione dell’ufficio “politico” dell’emirato taliban di Doha sostenuto dagli Stati Uniti -, di esplicito fallimento della strategia diplomatica statunitense e della mediazione del Qatar.
«Business as usual» in Qatar?... (vai all'articolo completo)
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