di Claudio Bertolotti
Articolo pubblicato su Osservatorio Strategico CeMiSS
All’avvicinarsi della transizione e al conseguente disimpegno militare della Nato, aumentano le spinte dirette e indirette volte a portare l’Afghanistan verso un processo di progressiva destabilizzazione interna. Ismail Khan, ricco e potente ex-mujaheddin, «warlord» e attualmente ministro del governo afghano, ha manifestato preoccupazione e mancanza di fiducia nei confronti dello stesso esecutivo e delle forze di sicurezza nazionali (ANSF) chiamando a raccolta i suoi seguaci, alleati e compagni di Herat al fine di creare una milizia per difendere il Paese dalla minaccia dei taliban.
Una situazione paradossale e preoccupante al tempo stesso, che ha il merito di mettere in luce l’umore che serpeggia all’interno delle stesse istituzioni afghane. Le reazioni non sono mancate, così come non sono mancate le critiche e i riferimenti a una potenziale escalation della violenza all’indomani del disimpegno delle forze della Nato... (vai alla pubblicazione completa, pp. 17-22)
Nessun commento:
Posta un commento