4 giugno – Afghanistan e Cina hanno annunciato
l’avvio di un “nuovo livello strategico” tra i due Paesi, in previsione del
prossimo disimpegno della Nato. L’annuncio è stato fatto congiuntamente dal presidente Hamid Karzai e
dall’omologo cinese, Hu Jintao, in occasione del vertice della Shanghai
Cooperation Organisation (SCO) in Beijing, dove l’Afghanistan è stato invitato
in qualità di osservatore.
5 giugno - Abu Yahya al-Libi, elemento
di spicco dell’organizzazione al-Qa’ida è rimasto ucciso a seguito di un
attacco statunitense con drone condotto in territorio pakistano.
5 giugno - Gli Stati Uniti incoraggiano l’India ad
assumere un ruolo attivo in Afghanistan. In occasione della visita del Segretario alla Difesa statunitense, Leon
Panetta, Washington si è dichiarata propensa a sostenere un maggiore
coinvolgimento di New Delhi nella politica regionale e in un’ottica di
collaborazione strategica attiva tra Stati Uniti e India.
6 giugno – La Nato ha annunciate l’avvio di un accordo con gli Stati dell’Asia
centrale per consentire il trasferimento di equipaggiamenti e materiali
logistici dall’Afghanistan attraverso l’Uzbekistan,
il Kyrgyzstan, il Kazakhstan e la Russia; risolvendo così in parte i problemi causati
dalla chiusura delle linee di comunicazione logistica attraverso il Pakistan.
9 giugno – Un raid aereo delle forze della
Coalizione provoca la morte di 18 civili e il ferimento di alcune decine di abitanti
di un villaggio. Immediata e perentoria la reazione del Governo afghano:
l’attacco, una decisione unilaterale delle forze straniere, rappresenta una
potenziale rottura del patto tra i due Paesi, con esplicito
riferimento all’accordo che attribuirebbe a Kabul l’autorità sulle
operazioni aeree (oltre ai night raid). Se solamente un altro episodio del
genere dovesse avvenire, ciò sarà considerato una formale rottura dell’accordo.
12 giugno – La NATO ha
annunciato di aver imposto precisi e vincolanti limiti alle operazioni aeree
contro infrastrutture civili, anche nel caso di auto-protezione da parte dei
soldati della Coalizione. Si tratta della risposta formale dell’Alleanza
alla posizione assunta dal governo afghano a seguito dell’attacco aereo che la
settimana precedente ha provocato la morte di molti civili, la maggior parte
donne e bambini.
12 giugno – Gli Stati Uniti hanno sospeso i tentativi di dialogo con il
Pakistan per la riapertura delle linee di comunicazione tra Afghanistan e
Pakistan per i convogli logistici della NATO.
Frustrati dall’assenza di una soluzione di compromesso accettabile, Washington
ha così deciso di ritirare da Islamabad la propria delegazione di negoziatori.
14 giugno – A Kabul si è tenuta la Conferenza sul futuro dell’Afghanistan. Rappresentanti
di 29 paesi si sono incontrato a Kabul per la conferenza di un giorno che ha seguito il
precedente incontro di Istanbul nel novembre dello scorso anno. In questa
occasione sono stati discussi i possibili passi dell’Afghanistan nell’epoca
post-Nato.
14 giugno – Il governo afghano, per la prima volta dalla caduta del regime
dei taliban, ha sospeso un partito politico. Si tratta del “Partito della
Solidarietà”, sospeso immediatamente dopo l’accusa rivolta da questo contro
alcuni notabili afghani indicati quali responsabili di crimini di guerra. La
reazione della società civile non si è fatta attendere e dirette accuse di
limitazione delle libertà sono state rivolte direttamente al governo.
20 giugno – L’India sigla un accordo trilaterale con Stati Uniti e Afghanistan
per una collaborazione strategica allargata a livello regionale.
23 giugno – L’Afghanistan ha dato il via alla prima
attività di estrazione petrolifera nella provincia di Sar-e-Pul. L’estrazione, avviata
dalla China National Petroleum Corporation (CNPC), dovrebbe interessare l’intero bacino
dell’Amu River, tra le province di Faryab e Sar-i-Pul.
di Claudio Bertolotti
di Claudio Bertolotti
Nessun commento:
Posta un commento