a cura di Claudio Bertolotti
Ø
1 luglio – Proposta una legge per la limitazione della libertà di stampa. La
bozza della nuova proposta imporrebbe significative restrizioni per i programmi
televisivi stranieri – in particolare le soap-opera turche e i prodotti cinematografici indiani di Bollywood –
accusati di presentare modelli femminili troppo liberali, romantici e lontani
dalle tradizioni culturali afghane.
Ø
3 luglio – Nonostante una crisi
diplomatica lontana dall’essere risolta, il Pakistan ha accettato di riaprire alla
Nato le vie di comunicazione logistica con Afghanistan. Per
la Nato è un risultato estremamente importante, in particolare per l’avvio
della fase di disimpegno dal conflitto afghano a partire dal 2014. L’accordo
tra Stati Uniti e Pakistan si sarebbe basato sul pagamento da parte di
Washington di circa due miliardi di dollari in aiuti-militari. Immediata la reazione
degli islamisti Pakistani che, in opposizione alla scelta governativa,
hanno dato vita a una "lunga marcia" di protesta da Lahore a
Islamabad.
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6 luglio – L’ExxonMobil ha annunciato l’intenzione di avviare un’attività esplorativa
volta all’estrazione di idrocarburi nel nord dell’Afghanistan. Una
decisione che appare volta ad incentivare altre società petrolifere ad
investire sulle ricchezze del sottosuolo afghano così da contenere la crescente
presenza cinese nell’area.
Ø
7 luglio – Primo e significativo incontro ufficiale tra rappresentanti del
governo afghano e taliban dell’Emirato islamico in
occasione della conferenza sulla pace e sulla riconciliazione tenutasi a Kyoto,
in Giappone. Immediata la smentita formale del portavoce dell’Emirato
islamico dei taliban, Zabiullah Mujahid.
Ø
7 luglio – L’Afghanistan ha ottenuto lo status di
principale alleato non-Nato degli Stati Uniti, al pari di Israele, Giappone, Pakistan e di altri Stati
asiatici e dell’Europa orientale. L’annuncio, fatto dal Segretario di Stato
Hillary Rodham Clinton in occasione della visita ufficiale in Afghanistan prima
della Conferenza di Tokyo, confermerebbe la direzione politica strategica di
Washington basata sul Strategic Partnership Agreement che garantirà una
presenza sul suolo afghano di circa 10-30.000 militari statunitensi nel
prossimo decennio.
Ø
8 luglio – Provincia di Parwan: una
donna di ventidue anni accusata di adulterio è stata uccisa in pubblico dai
taliban (il video è stato diffuso dalla Reuters). L’evento
rappresenta un fatto significativo poiché sarebbe frutto di una soluzione di
compromesso tra un leader taliban locale – sposato con la donna – e un altro
taliban – l’amante – i quali, anziché risolvere la questione attraverso la
risoluzione tradizionale delle conflittualità, avrebbero riversato sulla donna
tutte le responsabilità grazie anche al sostegno e alla complicità della
comunità locale.
Ø
13 luglio – Hanifa Safi, capo regionale del Women’s affairs
è stata uccisa dai taliban nell’est dell’Afghanistan con una bomba piazzata
sotto la sua automobile.
Ø
14 luglio – Nel nord dell’Afghanistan, un attacco
suicida in occasione di una festa nuziale ha provocato la morte di Ahmad Khan
Samangani, importante politico anti-Taliban non-Pushtun, e di altri
ventidue civili. L’avvenimento potrebbe portare a un’escalation di violenza
a livello locale tra gruppi etnici pashtun e non-pashtun con un ruolo
significativo del movimento taliban che potrebbe inserirsi come sponsor dei primi.
Ø
18 luglio – Nella provincia settentrionale di Samangan i
taliban hanno portato a termine uno spettacolare attacco contro i convogli
logistici della Nato distruggendo in prossimità del confine con Uzbekistan e
Tagikistan ventidue veicoli pesanti carichi di carburante ed equipaggiamenti.
Consistenti le ripercussioni economiche sull’economia locale.
Ø 21 luglio –
Nella provincia di Kunar, nell’est del Paese, l’esercito pakistano ha
sparato oltre trecento colpi di artiglieria all’interno dei confini afghani e
diretti alle basi dei taliban pakistani (TTP) rifugiatisi oltreconfine.
Immediata la protesta del governo afghano che non ha provocato reazioni da
parte di Islamabad.
Ø 24 luglio – Farah, il comandante della polizia di Bala Baluk unitamente a tredici poliziotti ha disertato andando a unirsi ai taliban locali portando con sé due veicoli della polizia, uniformi, equipaggiamenti e venti fucili da assalto.
Ø 24 luglio – Farah, il comandante della polizia di Bala Baluk unitamente a tredici poliziotti ha disertato andando a unirsi ai taliban locali portando con sé due veicoli della polizia, uniformi, equipaggiamenti e venti fucili da assalto.
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