Afghanistan Sguardi e Analisi

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Afghanistan: Sguardi e analisi" è un progetto aperto finalizzato a comprendere e discutere le ragioni - e le possibili soluzioni - dei conflitti afghani.

martedì 11 ottobre 2016

UE: confermato il supporto internazionale all’Afghanistan

di Claudio Bertolotti
@cbertolotti1

Kunduz assediata dalle forze islamiche mentre il Governo è impegnato in Europa

Oggi 4 e domani 5 ottobre l’Unione Europea e il Governo Afghano si riuniscono a Bruxelles per la ‘Conferenza sull’Afghanistan’. Ma, anticipando di un giorno l’appuntamento europeo, i talebani ripropongono un copione di successo puntando alla conquista di Kunduz – capitale provinciale e quinta città dell’Afghanistan. Era il 28 settembre 2015 quando i talebani la conquistarono, occupandola per tre giorni e impegnando le forze di sicurezza afghane e statunitensi, per le tre settimane successive, nell’opera di bonifica totale dalle sacche di resistenza. Una prova di forza, confermata dalle successive offensive nell’Helmand e in tutto il sud-est del Paese, nell’assedio di Tirin-Khot e nelle innumerevoli e spettacolari azioni violente nella capitale Kabul. Una spinta espansiva che, in competizione con lo Stato islamico-Khorasan (la succursale in franchise dell’originale ISIS in Siria e Iraq), ha portato l’insurrezione afghana a detenere il sostanziale monopolio della violenza nel 40 percento del Paese.
Oggi i talebani, comandati dal loro nuovo leader Mawlawi Haibatullah Akhundzada, succeduto al discusso mullah Mohammad Mansour (inviso a molti capi talebani) dopo la morte dello storico e carismatico mullah Mohammad Omar, ribadiscono attraverso un’importante azione militare le loro intenzioni e confermano di possedere crescenti capacità operativeL’Afghanistan è, dunque, sempre più sotto assedioE in quest’atmosfera in cui assediati e assedianti si confrontano, sì sul campo di battaglia, ma anche e ancor più sul piano comunicativo e politico, la Comunità internazionale si riunisce a Bruxelles per formalizzare entità e durata del sostegno all’Afghanistan.
Unione Europea e Governo afghano co-dirigono i lavori della ‘Conferenza per l’Afghanistan’ a cui partecipano 70 Paesi donatori e 30 organizzazioni e agenzie internazionali con l’obiettivo di creare una base su cui Kabul dovrà sostenere le proprie strategie di riforma e stabilizzazione. Per la Comunità internazionale è l’occasione per ribadire il proprio impegno nel sostegno politico e finanziario al processo di pace, alla costruzione e allo sviluppo dello Stato afghano. Un processo di pace che è, però, ben lontano dal potersi dire avviato, poiché l’interlocutore principale, il movimento talebano, è assente dall’ultimo – in termini temporali – tavolo negoziale aperto due anni fa e comprendente Afghanistan, Cina, Stati Uniti e Pakistan, meglio noto come Quadrilateral Coordination Group.
Donald Tusk, Presidente del Consiglio europeo, Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza e Neven Mimica, Commissario europeo per lo Sviluppo e la Cooperazione, rappresentano l’Europa di fronte al Presidente dell’Afghanistan Ashraf Ghani e il suo Chief Executive Officer, o Primo Ministro esecutivo, Abdullah Abdullah nell’incontro che, seguendo il programma in agenda, si focalizzerà su due aspetti principali.
Il primo è lo sforzo congiunto per un efficace supporto internazionale e il necessario sostegno economico, sulla base di un nuovo piano strategico nazionale. Il secondo aspetto, il più problematico, è relativo agli sforzi fatti e da fare per una riforma strutturale, a partire da quella economica e comprendente la rule of law, la gestione trasparente degli stanziamenti e delle finanze, la lotta alla corruzione, i servizi essenziali, il processo di pace e la cooperazione trans-frontaliera a livello regionale. Aspetti interessanti, ma che non sono una novità avendo caratterizzato tutti gli undici incontri ufficiali, le conferenze e i summit internazionali che si sono succeduti dal 2001 in avanti.

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