Afghanistan Sguardi e Analisi

Afghanistan Sguardi e Analisi

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Afghanistan: Sguardi e analisi" è un progetto aperto finalizzato a comprendere e discutere le ragioni - e le possibili soluzioni - dei conflitti afghani.

martedì 27 novembre 2012

Diario Afghano - Gli eventi di Novembre


 a cura di Claudio Bertolotti
  • 25 ottobre –Attacco «green on blue» contro il contingente italiano: muore un militare del 2° reggimento alpini della brigata «Taurinense», tre i feriti.
  • Novembre – La produzione di oppio ha registrato un incremento in conseguenza dell’aumento del prezzo alla vendita (si rimanda a «Osservatorio Strategico - Teatro Afghano 10/2012») e della decrescente capacità di controllo del territorio da parte delle ANSF e di ISAF che avrebbero garantito un maggior margine di manovra per produttori e narcotrafficanti. Ulteriore fattore è la mancata capacità del governo afghano di applicare un’efficace politica di contrasto.
  • Novembre – L’Arabia Saudita costruirà un imponente complesso universitario islamico, comprensivo di moschea, nella capitale Kabul. Si valuta che l’infrastruttura, la cui costruzione sarà avviata nei prossimi mesi, costerà cento milioni di dollari e potrà ospitare oltre cinque mila studenti.
  • 1 novembre – Il governo afghano, attraverso l’Afghanistan’s Independent Election Commission, ha annunciato l’intenzione di procedere alle elezioni provinciali e presidenziali fissando la data al 5 aprile 2014. La decisione, una dimostrazione della volontà di rispetto dei principi democratici, è funzionale al contenimento del rischio potenziale di guerra civile conseguente al disimpegno della Nato. Al termine del suo secondo mandato, Karzai non potrà partecipare alla competizione elettorale.
  • 6 novembre – In aderenza alla linea politica statunitense, l’Afghanistan ha accolto con favore la decisione le sanzioni delle Nazioni Unite nei confronti dell’Haqqani network (già inserita nella lista Specially Designated Global Terrorists statunitense), escludendone la possibilità di partecipazione ai colloqui di pace.
  • 5 novembre – Il mullah Sangin Zadran, comandante di alto livello dell’Haqqani Network, già governatore ombra dei taliban nella provincia di Paktika e responsabile della cattura e detenzione di un militare statunitense, è apparso in un video diffuso da un sito web jihadista turco; nel video sono presenti espliciti appelli ai turchi e ai curdi, invitati a prendere parte alla guerra di liberazione dell’Afghanistan.
  • 7 novembre – L’Iran, nel rispetto degli accordi siglati nel mese di marzo, avvierà la costruzione di una pipeline verso l’Afghanistan finalizzata all’esportazione di derivati del petrolio, in particolare gasolio, carburante per aviazione e benzina.
  • 8 novembre – Afghanistan e India hanno siglato alcuni accordi e memorandum of understanding finalizzati alla cooperazione economica e strategica per il post-2014.
  • 12 novembreL’economia dell’Afghanistan è aumentata dell’11 per cento nel corso del 2012, molto di più delle aspettative del Fondo Monetario Internazionale (IMF). Anche l’inflazione è inferiore alle previsioni dell’IMF, avendo toccando una percentuale del cinque per cento nel mese di settembre.
  • 14 novembreIl Pakistan ha proceduto al rilascio di alcuni detenuti taliban che Kabul ritiene possano contribuire ad avviare il dialogo negoziale con il principale movimento insurrezionale. Islamabad avrebbe in questo modo dimostrato il suo impegno nel processo di pace afghano.
  • 19 novembre - Facendo seguito all’annuncio dell’avvio dei lavori per la definizione della presenza militare statunitense in Afghanistan nel post-2014 (Bilateral Security Agreement), il presidente afghano Karzai, in un evidente intento mediatico indirizzato all’opinione pubblica interna, ha accusato gli Stati Uniti di continuare nelle azioni di cattura e detenzione di soggetti appartenenti ai gruppi di opposizione armata, in esplicita violazione degli accordi firmati tra i due paesi (Strategic Partnership Agreement).
  • 20 novembreLa Francia ha formalmente concluso la sua partecipazione alle operazioni di combattimento della guerra afghana, procedendo al ritiro delle proprie truppe schierate a nord-est di Kabul. La Francia, unilateralmente e senza tenere in considerazione gli effetti diretti e indiretti sull’Alleanza atlantica, si ritira dal campo di battaglia con due anni di anticipo rispetto alla time-line definita dalla Nato. Poco meno di 1.500 militari francesi rimarranno in Afghanistan sino al 2013 per la prosecuzione delle attività logistiche e in qualità di «consiglieri» delle ANSF.
  • 22 novembre – In anticipo rispetto al disimpegno della Nato, la Russia aumenta il proprio impegno in Afghanistan. Il presidente Karzai ha dimostrato il proprio interessamento a una futura collaborazione con Mosca approvando la costruzione di un centro culturale russo nel centro della capitale Kabul.

lunedì 12 novembre 2012

CEMISS - Teatro Afghano - L’accelerazione della transizione tra permanenza a lungo termine e tentativi di dialogo


di Claudio Bertolotti 


Le due fasi finali del processo di transizione che porteranno le forze di sicurezza afghane a sostituirsi a quelle della NATO saranno differenti e più problematiche di quelle precedenti e relative al passaggio di responsabilità delle aree relativamente meno instabili dell’Afghanistan. Una preoccupazione evidenziata dallo stesso neo-ministro della difesa afghano, Bismillah Mohammadi. Se da un lato le autorità di Kabul manifestano pubblicamente soddisfazione nel disimpegno delle forze di combattimento straniere ISAF-NATO (in primo luogo per ragioni di politica interna), dall’altro non mancano di dichiararsi preoccupate per i rischi conseguenti all’assunzione di responsabilità del controllo e della sicurezza (fasi quattro e cinque del processo di transizione) nelle aree del sud e dell’est, notoriamente più insicure e instabili... (vai all'articolo)